L’amore vero per la scrittura: incontro senza filtri con la scrittrice Lucia Guida

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Oggi sul mio blog è venuta a trovarmi una carissima amica ed una grande scrittrice, che ho accolto con grande trepidazione ed entusiasmo: si è raccontata, come sempre, con sincerità e senza filtri.

Come è avvenuto il tuo incontro con la scrittura?

In modo piuttosto comune a molti altri autori. Ho iniziato con un blog nel 2007 nella community di libero e poi, a partire dal 2008, ho tentato la strada dei concorsi letterari nazionali di scrittura. Il primo piazzamento l’ho ottenuto in un premio di narrativa organizzato dalla biblioteca di Capoterra (CA) con un racconto elaborato sul ricordo del primo giorno di scuola di un mio amico. Una storia a cui sono ancora oggi molto legata. È stato il mio esordio letterario ufficiale e mi ha spinta a continuare per questa strada. Nel 2011 ho pubblicato per la prima volta da solista per la casa editrice Nulla Die di Piazza Armerina (EN) una silloge di racconti, ‘Succo di melagrana’ dedicata alle donne di ieri e di oggi, a cui ha fatto seguito nel 2013 il mio primo romanzo sempre per Nulla Die ‘La casa dal pergolato di glicine’, scritto per tutti coloro che hanno voglia di crescere e di migliorarsi. A febbraio del 2016 è stato dato alle stampe ‘Romanzo Popolare’, ambientato a Pescara nel decennio 1965/1975.

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Il ruolo della scrittura nella tua vita

È un ruolo importante, niente affatto marginale. Si è sviluppato ed evoluto con me. Ho iniziato con una scrittura di tipo terapeutico, capace di riconsegnarmi pezzi di me stessa dopo un periodo di grande lavorio interiore. Ora, invece, posso guardare con maggior empatia a tutto ciò che mi circonda. Oserei dire con il giusto distacco. Ciò non significa che io non ami ciò che scrivo ma semplicemente che il mio modo di narrare è cambiato maturando con me; racconto con maggior autonomia e sono più capace che in passato a sottopormi a un lavoro severo di autocritica. Insomma, sono ‘cresciuta’ anche in quest’ambito e credo di continuare a farlo ancora.

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L’universo femminile è da sempre il tuo tema prediletto: quanto c’è di te in ogni tuo personaggio?

Tra le tante tematiche trattate mi piace sempre parlare al femminile perché credo che noi donne abbiamo ancora molto da dire. Soprattutto in questo frangente storico che mette a dura prova quanto in termini di autonomia e indipendenza abbiamo conquistato in passato con grande sacrificio anche personale. Oggi le Donne di spessore fanno scalpore molto più che in precedenza apparendo, però, paradossalmente in misura minore. Io credo che ciascuna donna nel presente provi, forse, la delusione di stare assistendo a una lenta e inesorabile involuzione. Una sorta di marcia indietro che non ci fa star bene e che ha come logica conseguenza quella di spingerci a ripiegare su noi stesse, a mostrarci meno di quanto dovremmo.

Nelle mie personagge ci sono le tante sfaccettature di Lucia e delle donne che Lucia ha incontrato lungo il suo cammino. Tratteggiate nella descrizione di situazioni semplici, appartenenti al vissuto collettivo. Questa è un’altra caratteristica della mia scrittura: narrare di cose semplici, apparentemente banali, per poi fare opera di scavo, andando in profondità e portando alla luce particolari che potrebbero sembrare marginali ma che, alla fine, si rivelano fondamentali nella costruzione di una storia.

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Grande successo di ‘Romanzo Popolare’: quali sono i punti di forza di questa storia secondo te?

Romanzo’, edito in cartaceo e in ebook da Amarganta, casa editrice non a pagamento è attualmente alla terza ristampa. Forse il suo punto di forza è stato proporre una storia calata nella quotidianità che potrebbe possedere risvolti comuni all’esistenza di molti lettori. Poi credo abbia fatto molto anche il passaparola: il tam tam mediatico e reale di chi ha letto il libro e l’ha consigliato ai suoi amici. A chi mi ha chiesto un sequel rispondo che al momento non prevedo di scriverlo. Chi mi conosce sa che non amo tornare scrittoriamente ‘sul luogo del delitto’ …

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E il tuo prossimo lavoro?

In cantiere ho due lavori in corso. Uno piuttosto ambizioso che potrebbe richiedere tempi di lavorazione ancora più lunghi di quelli miei soliti, notoriamente morbidi. Un altro già in stato avanzato legato ad atmosfere metropolitane e contemporanee. Tengo a precisare che non sono un’autrice molto prolifica; può capitare che scriva anche un paio di decine di righe al giorno. La mia è una tempistica da slow writing, adeguata al mio modo di esprimermi e coerente a quella che è la mia vita attuale e ai miei progetti esistenziali di sempre.

I tuoi studenti ti leggono? Ti danno suggerimenti sulle storie?

Tengo separata la mia attività di autrice da quella di docente anche se il mio lavoro spesso è per me una fonte di ispirazione notevole. Ai miei studenti, alunni della scuola secondaria di I grado, ho letto qualche racconto breve dei miei. Sono, però, stata letta dai loro genitori. In ogni caso sono promotrice a scuola, ora come in passato, di progetti di lettura. Un libro ti rende migliore, aiuta a crescere e ti apre al mondo circostante con un’ampiezza di vedute inimmaginabile. Oltre a sviluppare logica e creatività. Insomma, leggere è sempre un affare. Conviene.

Il rapporto con i tuoi lettori.

Molto alla pari e per vari motivi. Intanto perché non ho un concetto snobistico, autolimitante dell’Arte e della Cultura che secondo me dovrebbero essere fruibili e alla portata di tutti. L’appetito vien mangiando ed è un dato di fatto. Di Cultura bisogna nutrirsi assaggiando di tutto. Un creativo ha specifiche responsabilità tra cui anche quella, volente o nolente, di assurgere a modello per qualcuno. A questo proposito vorrei sottolineare come a me piaccia fornire spunti di riflessione attraverso le mie storie. Suggerimenti e non ricette preconfezionate. Sono assolutamente contraria a ogni forma di mitizzazione, alla creazione di un ‘personaggio scrittorio’. Mi fa piacere che qualcuno possa rispecchiarsi in ciò che scrivo a patto di ricordare che ha a che fare con un essere umano, pregi e difetti. Nella vita e nella scrittura a me piace camminare al fianco della gente, in assoluta e massima libertà e rispetto reciproci.

Lascia un messaggio ai nostri lettori…

La vita è un soffio’, che dedico a tutti quelli ‘malati di immortalità’, incapaci di vivere con armonia il loro presente. A tutte quelle persone, cioè, abituate a rimandare a domani ciò che non hanno voglia di fare oggi. Non sempre l’universo è disposto a darci una seconda chance, eppure noi ci intestardiamo a pensare che possa essere nostro pieno diritto riceverla. Non è sempre possibile…

ILARIA GRASSO